Dal British Journal of Sociology 62(1)
VEGAPHOBIA – MATTHEW COLE e KAREN MORGAN (BJS) 2011 Vol. 62 – numero 1
Traduzione dall’inglese a cura di it.vegephobia.info
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VEGAFOBIA: DISCORSI DISPREGIATIVI SUL VEGANISMO E LA RAPPRESENTAZIONE DELLO SPECISMO NEI QUOTIDIANI BRITANNICI
ABSTRACT
Questo articolo esamina criticamente la presenza di discorsi sul veganismo nella stampa britannica dell’anno 2007. Nel momento stesso in cui stabiliscono i parametri relativi a ciò di cui si può o non si può discutere, i discorsi dominanti contribuiscono alla comprensione del fenomeno. I discorsi che riguardano il veganismo sono presentati come in opposizione al buon senso, poiché non rientrano nel discorso largamente condiviso del cibarsi di carne. La stampa ha una tendenza a porre in cattiva luce il veganismo ridicolizzandolo o rappresentandolo come una pratica difficile se non impossibile da seguire. I vegani sono rappresentati in vari stereotipi: asceti, modaioli, sentimentali o, in alcuni casi, come ostili estremisti. L’effetto globale è quello di un ritratto spregiativo dei vegan e del veganismo che noi qui interpretiamo come “vegafobia”. Interpretiamo i discorsi dispregiativi del veganismo apparsi nella stampa quotidiana britannica come evidenza della riproduzione culturale dello specismo, attraverso cui il veganesimo viene dissociato dalla sua relazione con il dibattito sui diritti degli animali non umani o la loro liberazione. Ciò è problematico rispetto a tre punti tra loro correlati, il primo dei quali è che dal punto di vista empirico l’esperienza vegan è rappresentata in modo scorretto e quindi marginalizza i vegani. Il secondo punto è che perpetua un danno morale ai lettori onnivori, a cui non è offerta l’opportunità di capire il veganismo e la sua carica antispecista. E il terzo, il più importante, è che ciò nasconde - e quindi riproduce - i rapporti di sfruttamento e violenza tra animali umani e non umani.