Genitori vegan e malnutrizione: ancora gogna mediatica?

genitorifigliveg.jpg Un altro caso di bambino vegan i cui genitori vengono accusati di incuria. Nel caso specifico sono indagati per "maltrattamento", per la precisione. Nonostante il numero di articoli allarmistici su questo caso, poche cose sono chiare al momento. Tuttavia, come sottolineato dai vari comunicati delle associazioni vegan / animaliste (ne riportiamo sotto alcuni), il caso è stato trattato con un allarmismo e con un'enfasi sulla dieta vegana del tutto ingiustificati, soprattutto se raffrontate con il trattamento riservato ai ben più numerosi casi di obesità (collegata alle diete carnee squilibrate) o di malnutrizione legata a problemi di reddito o di disagio sociale. Occorre sottolineare quali parole abbiano usato alcuni articoli di giornale, e quali messaggi abbiano fatto passare. A differenza di quanto sostengono alcun* vegan, non è poi così inspiegabile questo trattamento: il veganismo non è una semplice dieta fra le altre - con l'unica debolezza di avere una tradizione non molto lunga in "occidente" -, ma è una presa di posizione sulla violenza che viene fatta agli animali che ogni giorno vengono uccisi per produrre cibo. Per questo motivo il veganismo disturba una società fondata (anche) sullo sterminio degli animali e sul fatto che tale sterminio viene considerato perlopiù "naturale" e inevitabile. Ecco perchè, non necessariamente per chissà quale complotto, il sistema sanitario, per esempio, non assiste allo stesso modo i genitori vegan, mettendoli in condizione, spesso, di dover scegliere fra il rinunciare ai propri principi etici o rischiare di non avere un'assistenza pediatrica adeguata. Ed ecco perchè alcuni mezzi di comunicazione sono pronti ad associare casi come questo al veganismo, dando un grande rilievo al ruolo di tale scelta nello sviluppo di problemi di crescita o di salute in generale. La vegefobia non è tanto un atteggiamento individuale di derisione o negatività nei confronti di chi non mangia animali, quanto un complesso di dispositivi istituzionali e sociali che marginalizzano il rifiuto del carnivorismo per difendere la pratica di uccidere animali per produrre cibo. Alcuni esempi relativi al caso in questione.

Sono soprattutto i titoli a lanciare la caccia alle streghe, come spesso accade. Il Fatto Quotidiano (http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/07/03/firenze-bimbo-di-un-anno-ricoverato-per-denutrizione-indagati-i-genitori-vegani/1838769/), per esempio, apre così sul caso: "Pontedera, bimbo ricoverato al Meyer per denutrizione. Indagati i genitori vegani". Mentre ancora non si sa quale sia effettivamente la causa del ricovero, il titolo suggerisce senza alcun dubbio l'associazione fra il problema di salute e il veganismo (mentre il testo dell'articolo sarà ovviamente più cauto). Molto simile il titolo di TG Com (www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/toscana/firenze-bimbo-in-ospedale-perche-denutrito-indagati-i-genitori-vegani_2120125-201502a.shtml): "Firenze, bimbo in ospedale perché denutrito: indagati i genitori vegani".

La tendenza a gettare cattiva luce sul veganismo porta ad alcune contraddizioni che conducono, in alcuni casi, persino ad errori non da poco. Per esempio, Il Messaggero (http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/CRONACA/firenze_neonato_denutrito_ricoverato_ospedale_indagati_genitori_vegani/notizie/1444690.shtml) attribuisce i problemi di salute al rifiuto da parte del bimbo dello svezzamento vegano (suggerendo implicitamente quello che molte persone vogliono sentirsi dire: ogni bambino rifiuterebbe la dieta vegana se non avesse dei genitori dispotici decisi a privarlo dei piaceri dei cibi animali!). La soluzione adottata dai genitori, si legge, sarebbe quella di continuare con l'allattamento al seno. Ma "dal sesto mese questo regime alimentare è del tutto insufficiente". Sembra che sia insufficiente soltanto per i figli di vegani, perchè in realtà molti pediatri ammettono che può essere fonte di nutrienti esclusiva fino ad un anno di età.

La 27ora (http://27esimaora.corriere.it/articolo/undici-mesi-figlio-di-vegani-ricoverato-per-malnutrizione-il-dilemma-dei-genitori/) racconta invece di come i genitori "ribelli" sono stati ricondotti alla norma carnivora, e lo fa con un certo compiacimento. "Quando, dopo le iniezioni di vitamina B12, è arrivato il primo omogenizzato alla trota, Filippo l’ha divorato con un sorriso. E i genitori guardandolo si sono quasi commossi. «Avremo rimorsi, ma adesso abbiamo capito», hanno detto ai medici".

Il potenziale vegefobico di questi articoli, come spesso accade, si vede dai commenti della "gente comune" che sono in grado di suscitare, dove l'attenzione si sposta dalle domande più interessanti (c'era un pediatra? perchè non erano seguiti da un pediatra di base? se erano seguiti, perchè non ha dato indicazioni corrette su come introdurre un divezzamento vegano?) alle accuse nei confronti dell'"integralismo" vegan. E tutto ciò - questo va detto - nonostante una correttezza maggiore che in passato da parte della stampa, che ha quantomeno dato ampio spazio alle repliche di alcune associazioni vegan.

Comunicati:

Progetto Vivere Vegan - http://www.viverevegan.org/web/bambini-vegani-genitori-coscienziosi-2/

AssoVegan - http://www.promiseland.it/2015/07/04/assovegan-replica-alla-disinformazione/

LAV - http://www.lav.it/news/bimbo-denutrito-vegan

Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana - http://genitoriveg.com/comunicato-ssnv-bimbo-meyer

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