Tag - vegefobia

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Wednesday, March 23 2016

Radiopossum - intervista sulla vegefobia

opossum.jpg Radiopossum (Radio Onda Rossa). Intervista sulla vegefobia a Marco Reggio del 21/4/2016.

Ascolta l'intervista

Esiste un pregiudizio spesso strisciante, a volte palesemente manifesto, verso chi ha deciso di schierarsi per la liberazione animale e, di conseguenza, smettere di mangiarli. Il più delle volte trapela con lo scherno, ma sempre più è fatto proprio dal discorso pubblico del pensiero dominante: i mezzi di comunicazione, la scuola, la famiglia, i luoghi dove la cultura di un popolo si forgia quotidianamente tendono a stigmatizzare e marginalizzare chi si definisce antispecista o vegano. Dietro la resistenza e alla difesa dei valori “tradizionali” contro il perturbante rappresentato dai “vegani”, però, si cela un sacro terrore di mettere a tema e affrontare l’orrore della questione animale. L’insieme delle pratiche discriminatorie che hanno per bersaglio gli individui intenzionati a scoperchiare questo vaso di Pandora è stato chiamato Vegefobia. Per saperne di più abbiamo intervistato Marco Reggio, attivista per la liberazione animale e membro dell’associazione Oltre la Specie, che da anni studia l’argomento e le sue sfaccettature.

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Thursday, January 28 2016

"Ciclisti e vegetariani sono il simbolo di un'Europa marcia contro cui si deve combattere"...

"Ciclisti e vegetariani sono il simbolo di un'Europa marcia contro cui si deve combattere"... La dichiarazione è del Ministro degli Esteri polacco Witold Waszczykowski, secondo quanto riportato dal quotidiano spagnolo El Pais. Articolo completo su:

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Tuesday, November 10 2015

Sull'aggressione alla commerciante vegana a Roma - rassegna stampa

testaccio.jpeg Di seguito una breve rassegna stampa sull'aggressione di una commerciante vegana al mercato del Testaccio (Roma) da una pescivendola, di cui abbiamo parlato di recente.

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Thursday, November 5 2015

Aggredita vegana?

Fonte: radiocolonna.it

Guerra fra banchi: aggredita Vegana a Testaccio

Che la diatriba carne, pesce contro alimenti vegetariani e vegani sia di grande attualità è ormai cosa nota, soprattutto dopo le ultime indicazioni Oms che mettono in guardia da un uso eccessivo delle carni lavorate. Ma che si potesse addirittura arrivare alle mani per differenti visioni 'nutrizionali' e stili di vita sembra davvero troppo. Invece è successo. Luogo: mercato di Testaccio. Protagonisti: colleghi banchisti. Vittima: Barbara, proprietaria del box 83 Vegan Store che propone alla sua affezionata clientela alimenti 100% vegetali, affettati e formaggi vegan, spezie e prodotti dal mondo, prodotti ayurvedici, cosmesi naturale rigorosamente cruelty free. Un clima di tensione si respirava già da tempo, ma ieri si è superato ogni limite e dalle minacce si è arrivati all'aggressione. Una pescivendola, secondo il racconto di Barbara in esclusiva a Radiocolonna.it, l'avrebbe presa a schiaffi e spintoni dopo una serie di battibecchi tra vicini di box. Non piacciono i profumi dei prodotti in vendita, gli incensi, i volantini, l'aiuto che Barbara offre ai bambini rom e gli animali che possono accedere al banco

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Tuesday, November 3 2015

Il catalogo degli schemi retorici più usati contro i vegetariani

lisa-simpson-vegetariana.gif fonte: filosofiprecari.it

Per correttezza mettiamo le carte in tavola, e lo facciamo nel primo rigo di questo intervento: chi scrive segue una dieta vegetariana. Nessun giudizio su chi non lo fa. Al contrario: spesso il nostro problema è solo quello di difenderci, in quanto, psicologicamente, essere vegetariani può rappresentare per alcune categorie di onnivori (per fortuna limitate) una sorta di accusa implicita alle altrui abitudini, e provoca spesso reazioni. Queste reazioni sono poi condizionate dalla madre di tutti gli errori: la dissonanza cognitiva.

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Friday, October 23 2015

Belluno, bambino “vegano”. La verità è un’altra

Fonte: Vegolosi.it L’ennesimo caso di “bambino vegano” dichiarato dai giornali “in gravi condizioni di salute”. Questa volta a Belluno, da dove arriva una notizia che negli ultimi giorni è stata rilanciata da numerose fonti di informazione. Ma il caso si è presto sgonfiato: come spiega l’avvocato Carlo Prisco, da sempre impegnato in queste vicende, il bambino non era vegano ma neppure svezzato.

Articolo completo su Vegolosi.it

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Monday, July 6 2015

Genitori vegan e malnutrizione: ancora gogna mediatica?

genitorifigliveg.jpg Un altro caso di bambino vegan i cui genitori vengono accusati di incuria. Nel caso specifico sono indagati per "maltrattamento", per la precisione. Nonostante il numero di articoli allarmistici su questo caso, poche cose sono chiare al momento. Tuttavia, come sottolineato dai vari comunicati delle associazioni vegan / animaliste (ne riportiamo sotto alcuni), il caso è stato trattato con un allarmismo e con un'enfasi sulla dieta vegana del tutto ingiustificati, soprattutto se raffrontate con il trattamento riservato ai ben più numerosi casi di obesità (collegata alle diete carnee squilibrate) o di malnutrizione legata a problemi di reddito o di disagio sociale. Occorre sottolineare quali parole abbiano usato alcuni articoli di giornale, e quali messaggi abbiano fatto passare. A differenza di quanto sostengono alcun* vegan, non è poi così inspiegabile questo trattamento: il veganismo non è una semplice dieta fra le altre - con l'unica debolezza di avere una tradizione non molto lunga in "occidente" -, ma è una presa di posizione sulla violenza che viene fatta agli animali che ogni giorno vengono uccisi per produrre cibo. Per questo motivo il veganismo disturba una società fondata (anche) sullo sterminio degli animali e sul fatto che tale sterminio viene considerato perlopiù "naturale" e inevitabile. Ecco perchè, non necessariamente per chissà quale complotto, il sistema sanitario, per esempio, non assiste allo stesso modo i genitori vegan, mettendoli in condizione, spesso, di dover scegliere fra il rinunciare ai propri principi etici o rischiare di non avere un'assistenza pediatrica adeguata. Ed ecco perchè alcuni mezzi di comunicazione sono pronti ad associare casi come questo al veganismo, dando un grande rilievo al ruolo di tale scelta nello sviluppo di problemi di crescita o di salute in generale. La vegefobia non è tanto un atteggiamento individuale di derisione o negatività nei confronti di chi non mangia animali, quanto un complesso di dispositivi istituzionali e sociali che marginalizzano il rifiuto del carnivorismo per difendere la pratica di uccidere animali per produrre cibo. Alcuni esempi relativi al caso in questione.

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Thursday, May 14 2015

L’ultima inquisizione (togliere i figli ai genitori vegetariani) - di Carlo Prisco

bimbocon.jpg

Ci risiamo: Anno del Signore 2015, Italia, la caccia alle streghe è ancora aperta.

Le “streghe” non finiranno mai, finchè esisteranno il pregiudizio e la discriminazione, e in questo caso a farne le spese è anche la scelta etica e alimentare vegana.

Lo strumento di persecuzione, il “braccio armato” della “nostra” moderna inquisizione, sono i servizi sociali, a loro volta scatenati da medici, nutrizionisti o altri consulenti, presunti esperti di salute e alimentazione.

I fatti, in breve: un pediatra visita un bimbo vegano (di 10 mesi) e, in base alle tabelle di crescita media, sancisce che “cresce poco”. A un bimbo onnivoro sotto le medie percentili, se mai, verrebbe prescritto qualche controllo o una integrazione alimentare. Se mai. Non così per un bimbo vegano, perlomeno nella mente di alcuni “specialisti”, secondo i quali vale l’equazione “veganismo = malnutrizione” e per cui qualsiasi circostanza sfavorevole vale come prova dell’equazione. Che la salute non si misuri dalla statura o dal peso, o dalla velocità con la quale queste aumentano, poco importa: contano i numeri. Numeri basati su bimbi svezzati con carne e magari perfino con latte vaccino, quindi con sostanze iperproteiche e cariche di steroidi e ormoni, o, come nel caso del latte di mucca, progettate dalla natura per far crescere i vitelli.

Insomma, sarebbe come paragonare una pianta innaffiata con l’acqua e una cresciuta con fertilizzanti chimici, e concludere che la prima sia malata in quanto cresce meno velocemente della seconda.

Fin qui nulla di strano: i casi di “malasanità” sono ben noti (cosa sia, poi, in concreto, la sanità e quali reali benefici essa apporti è un altro paio di maniche), specie nella nostra penisola. Il problema nasce dal fatto che, in questo caso, le opinioni personali o le lacune professionali non sono rimaste confinate alla sfera individuale dell’esperto, ma sono sfociate nella famigerata segnalazione ai servizi sociali, affinchè questi intervengano mobilitandosi per sottrarre il minore all’affido genitoriale, passando attraverso una decisione del Tribunale.

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Thursday, February 12 2015

Il veganismo come scacco dell’animalismo – di Rodrigo Codermatz

Fonte: carnivoro.jpg I vegani inneggiano al trionfo perché l’ennesimo supermercato e ristorante in città ha aperto la sua linea vegana e organizza l’aperitivo vegan con passeggiata a piedi nudi sul prato e tuffo in piscina, perché nutrizionisti, biologi, specialisti dell’alimentazione, sportivi, pediatri e salutisti si interessano al mondo vegan, perché affiorano dappertutto serate, happy hour, cocktail, incontri con lo chef e l’esperto vegan, etc. La moda è esplosa! Altroché trionfo! Allarme rosso, invece! Lasciamo pure che l’ingenuo vegano sia accecato dall’entusiasmo e dall’illusione che il mondo stia finalmente ascoltando e prendendo sul serio le sue “bizzarrie”. In realtà ciò che sta trionfando e costituendosi velocemente sotto l’egida del sistema è un nuovo carattere sociale ben definito, un vero e proprio stereotipo atto a screditare le istanze più inquietanti e le ragioni più evolutive e progressiste che stanno alla radice di una scelta diet-etica vegan: istanze e ragioni che si prendono cura dell’animale non più come oggetto (intendendo per ‘oggetto’ il referente della sovranità) ma come l’altro-capace-di-soffrire-e-morire.

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Wednesday, December 24 2014

Il potenziale queer del veganismo: dalla solidarietà agli animali alla sovversione degli stereotipi di genere

Testo presentato alla seconda edizione di Liberazione Gener-ale, svoltasi a Verona il 24 maggio 2014. Il testo affronta i temi della vegefobia e dell'omotransfobia, esplorando limiti e potenzialità di un paragone fra questi due concetti.

Gli altri contributi presentati e discussi durante la giornata possono essere scaricati dal blog del Collettivo Anguane

Fonte: liberazioni.noblogs.org/

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Thursday, December 11 2014

L’opuscolo “Vegefobia” riassunto e tradotto in diverse lingue

L’opuscolo “Vegefobia” riassunto e tradotto in diverse lingue!

copertina opuscolo

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Wednesday, July 16 2014

Essere vegan è una patologia...

bonjovi.jpgUn ottimo esempio di vegefobia, in cui un vocabolario di tipo normalizzante descrive il vegetarismo come sospetto e il veganismo come decisamente patologico. Non ci sono molti commenti da fare: l'articolo è infarcito di stigmatizzazioni del rifiuto di mangiare animali, un rifiuto che è descritto come "patologico", come "un modo per mascherare un disordine alimentare come l'anoressia", e così via. Curiosamente, si ammette che anche mangiare carne è in qualche modo problematico, ma accanto a questa ammissione ci si affretta a sostenere che persino mangiare vegetali può far "entrare in crisi" gli adolescenti (sic!). L'unica cosa che offre un punto di vista interessante, è l'osservazione secondo cui "il vegetariano genera sensi di colpa, perché chi mangia carne ha spesso l’impressione d’essere moralmente criticato da chi non la mangia". Verrebbe da pensare che qualche senso di colpa lo avvertono anche certi psicologi, e risolvono il problema dando dei fanatici a quelli che lo hanno implicitamente sollevato...

Qui l'articolo, pubblicato su "Wired" ad aprile 2014: http://www.wired.it/lifestyle/food/2014/04/18/la-psicologia-del-vegetariano

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Wednesday, April 2 2014

Libri: "Il diritto al vegetarismo"

Segnaliamo l'uscita del libro "Il diritto al vegetarismo", di Carlo Prisco (Aracne 2014) Scheda del libro

L’alternativa veg è un diritto? Sì, no, quando, dove, come? Questa una delle più annose questioni che vegetariani e vegani si trovano ad affrontare quotidianamente, misurandosi con luoghi di ristorazione, aziende, scuole, ospedali, etc. Allevare i propri figli all’alimentazione etica è un diritto? Cosa fare in caso di separazione tra coniugi con regimi alimentari differenti? Come comportarsi dinanzi al ristoratore che ci ha venduto un piatto rassicurandoci che fosse veg, salvo poi scoprire che contiene carne?

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Monday, March 31 2014

Esercizi di vegefobia nel cinema italiano

Esercizi di vegefobia nel cinema italiano

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La vegefobia sta penetrando nel cinema italiano? È presto per dirlo. Per affermarlo occorre che si consolidi una tendenza, di cui a tutt’oggi non esiste traccia consistente. Per quanto io ne sappia, vi sono solo due esempi sgradevoli e recenti. Dovrebbero tuttavia essere sufficienti per promuovere un certo stato di attenzione negli ambienti dell’attivismo per la liberazione animale. Infatti il cinema – e, prima ancora, quella commedia italiana capace di attrarre il grande pubblico – possiede notevoli potenzialità nell’orientare pensieri e atteggiamenti collettivi. I due casi, di cui fornirò una breve descrizione, hanno l’aggravante di essere film di grande richiamo sul pubblico. Vediamo le sequenze “incriminate”. “Sole a catinelle” di Gennaro Nunziante e interpretato da Checco Zalone rappresenta il film ultimamente più visto dal pubblico italiano (ha fatto incassi da paura: 48 milioni di euro). Il Checco, un personaggio tutto sommato delicato ma piuttosto squinternato, mentre porta il figlio in vacanza, per caso fortuito si trova a salvare dall’afasia il figlio di una ricca imprenditrice. In virtù di questo inaspettato risultato, viene accettato, per un certo tempo, nella vita familiare della donna. In un ambiente naturalistico delizioso, Checco e il figlio vengono invitati a pranzo. Che sorpresa però… niente bistecche sulla tovaglia del pic nic distesa sull’erba, ma solo miglio, insalate e altre leccornie vegane che la donna si premura di dichiarare tali. Checco allora porta le mani dietro la schiena a mo’ di alucce, si china sul cibo e, imitando la gallina nei movimenti e nei versi, chiude la sequenza inducendo risate scomposte nella sala. Il messaggio è chiaro. Se i ricchi sono (o possono essere) vegani, vuol dire che il cibo vegan è roba da ricchi. Questo è il gancio. Ma c’è anche l’uppercut: si mangia vegetale per puro snobismo. Il pubblico di Checco è un pubblico da cinepanettoni cioè proteso alla risata grassa (anche se credo che l’attore si distanzi non poco da quello standard e meriti di meglio). Quindi è inevitabile che una sequenza simile rinforzi prima ancora dell’onnivorismo, l’ostilità verso l’alimentazione veg in gruppi sociali poco propensi al ragionamento.

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Sunday, January 19 2014

Perchè gli onnivori sono nemici dei vegetariani?

Segnaliamo un interessante articolo, tradotto in italiano dal sito vegamami.it su due studi scientifici sul tema dell'ostilità degli onnivori nei confronti dei vegetariani.

"Vieni a tavola, il pranzo appassisce!" Molte persone hanno una reazione di fronte ai vegetariani quasi si trovassero di fronte a una tribù primitiva e molto esotica, da osservare con curiosità per poi metterla in ridicolo. Gli psicologi hanno una serie di spiegazioni per le battute e le altre manovre di difesa nei confronti dei vegetariani. Come si definisce un vegetariano obeso? Pattumiera biologica. Come chiama un vegetariano la famiglia a tavola? “Bambini, il pranzo appassisce!“ La rete è piena di battute sui vegetariani come queste. E nelle discussioni ricorrenti durante le quali le persone che non mangiano carne motivano la loro scelta, a un certo punto compare per l’ennesima volta la trita battuta: “Non mi piacciono i vegetariani. Mangiano il cibo alla mia bistecca“. Perchè molte persone hanno una reazione di fronte ai vegetariani quasi si trovassero di fronte a una tribù primitiva e molto esotica, da osservare con curiosità per poi metterla in ridicolo?

Continua sul sito vegamami: http://www.vegamami.it/dalla-loro-parte/veg/perche-gli-onnivori-nemici-dei-vegetariani-sebastian-herrmann-traduzione-sunny-sunshine/

Monday, September 23 2013

Intersezione di soggettività vegan e queer: alcuni pensieri – by jdavidcharles

Ripubblichiamo un interessante articolo su queer, veganismo e vegefobia, apparso sul blog del collettivo Anguane __ Intersezione di soggettività vegan e queer: alcuni pensieri – by jdavidcharles__

Dico raramente che sono vegan. Se partecipo ad un barbecue scelgo di passare pigramente oltre il pollo e prendere un cucchiaione extra di fagiolini e proseguire per la mia via. Ma la gente ha un curioso desiderio di sapere, di classificare coloro che si comportano in un modo non familiare. Da questo punto di vista c’è qualcosa di queer nel veganismo, e data la resistenza che incontro dichiara la mia posizione – un posizionamento – politica.

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Tuesday, September 17 2013

Che cos'è la vegefobia? di Jola Cora (video) - animal rights conference 2013

Segnaliamo il video dell'intervento di Jola Cora sulla vegefobia, tenuto presso l'Animal Rights Conference 2013 (Lussemburgo)

http://www.youtube.com/watch?v=Tucw3cCzjLc

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Monday, September 9 2013

Sei vegetariana? Ti mettiamo un cadavere sotto il naso...

foto: essereanimali.orgRiceviamo e pubblichiamo questa breve testimonianza di una ragazza vegetariana che racconta di un grave episodio di vegefobia di cui si sono resi protagonisti i suoi coinquilini.

"Dopo aver sopportato tutte le provocazioni speciste, le prese in giro, il bullismo online (anche pesantissimo), mi ritrovo davanti ad una provocazione che non riesco a sopportare.

Sono stata sempre calma, mi sono anche sforzata di stare al gioco quando qualcuno voleva fare sciocca provocazione e non ho mai fatta la supponente. Ecco la ricompensa: Nella cucina, in bella vista, c'è un coniglietto di due spanne e mezzo scuoiato, in una ciotola sotto l'acqua.

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Friday, July 26 2013

Il segreto del cuoco "vegan"...

Riceviamo e pubblichiamo una testimonianza da un social network. Come si può vedere, il fatto non merita commenti...

Cuoco Vegefobo

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Monday, May 21 2012

Vegafobia - di M.Cole e K. Morgan

Dal British Journal of Sociology 62(1)

VEGAPHOBIA – MATTHEW COLE e KAREN MORGAN (BJS) 2011 Vol. 62 – numero 1

Traduzione dall’inglese a cura di it.vegephobia.info

(Link all’articolo originale)

Scarica la traduzione italiana in pdf

VEGAFOBIA: DISCORSI DISPREGIATIVI SUL VEGANISMO E LA RAPPRESENTAZIONE DELLO SPECISMO NEI QUOTIDIANI BRITANNICI

ABSTRACT

Questo articolo esamina criticamente la presenza di discorsi sul veganismo nella stampa britannica dell’anno 2007. Nel momento stesso in cui stabiliscono i parametri relativi a ciò di cui si può o non si può discutere, i discorsi dominanti contribuiscono alla comprensione del fenomeno. I discorsi che riguardano il veganismo sono presentati come in opposizione al buon senso, poiché non rientrano nel discorso largamente condiviso del cibarsi di carne. La stampa ha una tendenza a porre in cattiva luce il veganismo ridicolizzandolo o rappresentandolo come una pratica difficile se non impossibile da seguire. I vegani sono rappresentati in vari stereotipi: asceti, modaioli, sentimentali o, in alcuni casi, come ostili estremisti. L’effetto globale è quello di un ritratto spregiativo dei vegan e del veganismo che noi qui interpretiamo come “vegafobia”. Interpretiamo i discorsi dispregiativi del veganismo apparsi nella stampa quotidiana britannica come evidenza della riproduzione culturale dello specismo, attraverso cui il veganesimo viene dissociato dalla sua relazione con il dibattito sui diritti degli animali non umani o la loro liberazione. Ciò è problematico rispetto a tre punti tra loro correlati, il primo dei quali è che dal punto di vista empirico l’esperienza vegan è rappresentata in modo scorretto e quindi marginalizza i vegani. Il secondo punto è che perpetua un danno morale ai lettori onnivori, a cui non è offerta l’opportunità di capire il veganismo e la sua carica antispecista. E il terzo, il più importante, è che ciò nasconde - e quindi riproduce - i rapporti di sfruttamento e violenza tra animali umani e non umani.

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