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Monday, April 3 2017

Pene severe per i genitori vegan? (una proposta di legge)

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dal Secolo d'Italia:

Pene severe a chi impone la dieta vegana ai figli: arriva la legge

La proposta di legge c’è, ora bisogna solo votarla. E non sarà facile visto che la sinistra, da sempre, strizza l’occhio a tutte le pratiche alternative a quelle tradizionali, perfino nell’alimentazione. Contro gli integralismi dei vegani scende in campo il centrodestra. Reclusione fino ad un anno per i genitori che impongono ai minori di 16 anni la dieta vegana, con pena che può andare da due anni e mezzo a quattro se questo è causa di malattia o di lesione personale permanente; e da quattro a sei anni se invece la conseguenza è la morte. Pene aumentate di 12 mesi quando il bambino ha meno di tre anni. Lo chiede una proposta di legge presentata dalla deputata di Forza Italia Elvira Savino, sanzionando “chiunque impone o adotta nei confronti di un minore degli anni sedici, sottoposto alla sua responsabilità genitoriale o a lui affidato per ragione di educazione, istruzione, cura, vigilanza o custodia, una dieta alimentare priva di elementi essenziali per la crescita sana ed equilibrata”.

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Tuesday, May 3 2016

Senigallia, il sindaco nega i menu vegani alla mensa scolastica

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SENIGALLIA - Il sindaco nega il menu vegano alla mensa scolastica. E le famiglie che lo hanno richeisto non ci stanno affermando che si tratta di una violazione alla Costituzione. Portavoce della protesta è Carla Tomasini la quale sottolinea che con il rifiuto da parte del sindaco Maurizio Mangialarsi si contravviene «alle "Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione scolatica" proposte dal Ministero della Salute che a pag. 22 cita testualmente "Vanno assicurate adeguate sostituzioni di alimenti correlate a ragioni etico-religiose o culturali».

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Thursday, May 14 2015

L’ultima inquisizione (togliere i figli ai genitori vegetariani) - di Carlo Prisco

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Ci risiamo: Anno del Signore 2015, Italia, la caccia alle streghe è ancora aperta.

Le “streghe” non finiranno mai, finchè esisteranno il pregiudizio e la discriminazione, e in questo caso a farne le spese è anche la scelta etica e alimentare vegana.

Lo strumento di persecuzione, il “braccio armato” della “nostra” moderna inquisizione, sono i servizi sociali, a loro volta scatenati da medici, nutrizionisti o altri consulenti, presunti esperti di salute e alimentazione.

I fatti, in breve: un pediatra visita un bimbo vegano (di 10 mesi) e, in base alle tabelle di crescita media, sancisce che “cresce poco”. A un bimbo onnivoro sotto le medie percentili, se mai, verrebbe prescritto qualche controllo o una integrazione alimentare. Se mai. Non così per un bimbo vegano, perlomeno nella mente di alcuni “specialisti”, secondo i quali vale l’equazione “veganismo = malnutrizione” e per cui qualsiasi circostanza sfavorevole vale come prova dell’equazione. Che la salute non si misuri dalla statura o dal peso, o dalla velocità con la quale queste aumentano, poco importa: contano i numeri. Numeri basati su bimbi svezzati con carne e magari perfino con latte vaccino, quindi con sostanze iperproteiche e cariche di steroidi e ormoni, o, come nel caso del latte di mucca, progettate dalla natura per far crescere i vitelli.

Insomma, sarebbe come paragonare una pianta innaffiata con l’acqua e una cresciuta con fertilizzanti chimici, e concludere che la prima sia malata in quanto cresce meno velocemente della seconda.

Fin qui nulla di strano: i casi di “malasanità” sono ben noti (cosa sia, poi, in concreto, la sanità e quali reali benefici essa apporti è un altro paio di maniche), specie nella nostra penisola. Il problema nasce dal fatto che, in questo caso, le opinioni personali o le lacune professionali non sono rimaste confinate alla sfera individuale dell’esperto, ma sono sfociate nella famigerata segnalazione ai servizi sociali, affinchè questi intervengano mobilitandosi per sottrarre il minore all’affido genitoriale, passando attraverso una decisione del Tribunale.

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