Discriminazione alla mensa - la testimonianza di un'insegnante vegan che ha scritto al comune

Riceviamo e pubblichiamo una testimonianza su un caso di discriminazione avvenuto in Italia ai danni di un'insegnante vegana, che chiede di diffondere la lettera che ha scritto al Comune per cui lavora per mostrare come sia importante, al di là delle soluzioni personali adottate per gestire la situazione, denunciare e contrastare pubblicamente gli atti di vegefobia.

Sono vegana da 7/8 anni e ho scoperto che questa mia scelta mi fa essere oggetto di discriminazione presso la mensa scolastica del mio comune, che eroga pasti a chi come me lavora nella scuola e ha diritto a consumare i pasti insieme ai colleghi. Sono previsti pasti speciali per qualunque tipo di scelta etica e religiosa, ma l'unica dieta non contemplata è proprio quella vegana. Sono stata costretta a optare per la semplice vegetariana, ma ovviamente non risolve il problema dei pasti pieni di latticini e uova. Salterò più di una volta il pranzo mentre le colleghe mangiano, pazienza, ma questo trovo che sia un ingiusto caso di discriminazione e ho scritto al comune perchè provveda. Non so quale sarà la risposta e non si tratta tanto del mio caso personale, io mi arrangio comunque, ma di un principio che non deve passare: i vegani subiscono i discriminazione su basi etiche presso le istituzioni pubbliche e ciò contrasta con l'art. 3 della costituzione italiana contro la discriminazione. Vi invio di seguito per conoscenza il testo della mia lettera al comune.

Io sottoscritta, ai sensi dell' art. 3 e dell'art.32 della Costituzione italiana,chiedo cortesemente di consumare presso la mensa scolastica della scuola in cui presto servizio in qualità di insegnante, pasti vegani, privi cioè di qualsiasi alimento di origine animale (carne, pesce, affettati, uova, latte, burro, formaggi, yogurt,brodo di carne, anche come ingredienti della pietanza), ma esclusivamente di origine vegetale, cioè nutrizionalmente completi e dietologicamente equilibrati, adeguati alla scelta etica portata avanti per anni da me e dalla mia famiglia (scelta che, tra l'altro, ha procurato anche un'ottimizzazione della nostra salute anche in tarda età).

Ciò anche al fine di rispettare il diritto alla salute, ai sensi dell'art.32 della Costituzione e soptrattutto il diritto alla non discriminazione (art.3 della Costituzione Italiana).

Faccio presente che, a causa della svista per cui non è stata da voi stata prevista alcuna dieta vgana, sono stata costretta ad optare per la semplice dieta vegetariana, che oltre ad annullare i benefici alla salute, resta comunque contraria ai miei principi etici, per i quali vengo ingiustamente discriminata.

In attesa di un vostro cortese riscontro, porgo distinti saluti.

Comments

1. On Friday, September 27 2013, 18:28 by Vegan Liv

Ovviamente,come previsto, il comune si è guardato bene dal rispondere. Insisterò e poi sto pensando di informarmi un po' su come denunciare questo fatto. Se possibile, intendo denunciare il servizio mensa comunale per discriminazione su basi etiche. Come ho già detto, non tanto per me, ma soprattutto per i principi e i diritti di tutti i vegani!!!

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