Un'esperienza di vegefobia

Luisa Mondo, medico specializzato in Igiene e Medicina preventiva, vegetariana da trent'anni e vegan da dieci, è stata invitata in una classe di una scuola superiore a parlare di alimentazione vegetariana. Durissimo l'attacco dei giovani studenti: "crescere i figli con una dieta vegetariana vuol dire privarli di un'opportunità". Ne riportiamo la testimonianza.

Vegefobia è ridicolizzare i vegetariani per ridicolizzare gli animali.

Vegefobia è negare la possibilità della dieta vegetariana per negare la possibilità di parlare di animali come esseri sensibili.

Mi hanno invitata a tenere due ore di lezione sull’alimentazione vegetariana e vegana in una scuola superiore. Le due classi che ho incontrato avevano già fatto degli incontri con la LAV sulla sofferenza animale, sul danno ambientale della produzione carnea, sul consumo di risorse a discapito dei paesi in via di sviluppo. Eppure….

I ragazzi mi hanno ascoltata per pochissimo malgrado avessi montato una lezione in power point con belle immagini ed animazioni, accattivante ed interessante al tempo stesso.

Innanzitutto han voluto sapere se ero così convinta della mia scelta da pensare di estenderla anche ai miei figli e quando ho detto che in effetti ciò è già realtà ossia che mio figlio (loro coetaneo) e le mie bambine sono vegetariani dalla nascita si è scatenato un finimondo.

In base alla loro opinione li ho privati dell’opportunità di mangiare affettati, hamburger, pollo arrosto…

Ed è stato inutile spiegare loro che, col mio compagno, abbiamo fatto questa scelta perchè questa è la posizione della nostra famiglia: rispetto per la vita in tutte le forme e che, in fondo, anche loro consumano quello che è nella tradizione della famiglia in cui sono nati, tant’è che non si sono mai ritrovati nel piatto insetti o canguro.

Li ho rassicurati sulla salute dei miei figli e ho anche descritto le cose che mangiano in alternativa e che loro che si credono “nel giusto” si sono persi (ottimi piatti vegetariani e gerani, gustosi e colorati, i saporitissimi panini col mopur, il muscolo di grano e via dicendo) perché non siamo dei tristi erbivori,ma persone che amano la buona cucina, con la differenza che si sceglie la vita, la non crudeltà.

Hanno poi tirato fuori la storia che a famiglie di vegani estremisti hanno dovuto togliere i figli perchè non li nutrivano….Mi son cadute le braccia, ma mi son fatta forza ed ho ricordato loro che i problemi di salute mentale ci sono certo, sia tra i veg*ani che tra gli onnivori tant’è che, purtroppo, la maggior parte degli infanticidi, degli abusi, dei maltrattamenti, degli abbandoni, non sono imputabili alla scelta alimentare.

E che senza andare agli estremi è un “maltrattamento” alimentare anche nutrire i figli con cibi spazzatura e farli diventare obesi o con il colesterolo alto già a 10 anni.

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