Vegefobia sul Corriere della Sera

Nonostante il Veggie Pride da anni si stia battendo per affermare la fierezza di essere vegetariani anche denunciando le difficoltà sociali che solitamente - purtroppo - i vegetariani sono costretti ad affrontare, esiste un dichiarato rifiuto, da parte di molte associazioni e movimenti animalisti, ad accettare l'esistenza della vegefobia, a parlarne e a dare un nome, una definizione ben precisa, a questo fenomeno.

Che chi dice che si rischia di offendere gli omosessuali e la loro grave esposizione a fenomeni di violenza e vera discriminazione, al cui confronto le risatine che suscitano i vegetariani sarebbero una sciocchezza.

C'è anche chi dice che non è conveniente parlare di vegefobia, dal momento che ciò indurrebbe a scoraggiare molti ad abbracciare lo stile di vita Vegan, che dovrebbe essere invece pubblicizzato come easy e trendy, evidentemente!

Inoltre, c'è chi afferma di non aver mai provato l'esperienza di essere deriso e discriminato e di conseguenza parlare di vegefobia è allarmistico, ingiustificato, come se parlare di vegefobia fosse un inutile piagnisteo vittimistico!

Eppure, il messaggio seguente è stato diffuso da uno dei più attivi gruppi animalisti, che più volte hanno preferito negare l'esistenza di atteggiamenti vegefobici.

Non sarebbe forse il caso di iniziare a parlare serenamente di vegefobia, senza paura di ammettere le difficoltà dei vegetariani - nella vita quotidiana come nei rapporti con le istituzioni - come di un fenomeno dai tratti tipici e sistematici, anzichè fare finta che si tratti di episodi isolati di cui parlare il meno possibile per il timore di sembrare deboli e lamentose vittime?


Dalla mailing-list di AgireOra:

Anche se non e' che sia una grande notizia, perche' articoli del genere sono abbastanza all'ordine del giorno, segnaliamo questo delirante articolo anti-vegan sul Corriere della Sera del 26 gennaio:

"Ai vegani servono check-up periodici"

Tutto questo nasce a causa di un articolo invece in positivo sulla scelta vegan, che racconta come Anna Oxa sia diventata vegan:

In sostanza, guai a parlar bene della scelta vegan: se lo si fa, bisogna poi anche pubblicare un articolo che illustri quanto sia "pericolosa" e se per farlo bisogna scrivere della assurdita' che non stanno ne' in cielo ne' in terra e fare affermazioni contraddittorie tra loro, poco male. Tipo elencare tutti i vantaggi per la salute della scelta vegan rispetto a quella onnivora, ma poi asserire che bisogna sottoporsi a controlli medici "per evitare pericolose carenze nutrizionali" e fare affermazioni di una ignoranza agghiacciante tipo che nei vegetali manca qualche aminoacido essenziale (lo sanno anche i sassi che non e' vero, invece questa "docente di dietistica" sembra non saperlo...) e che l'alimentazione vegan non va bene per bambini e adolescenti, quando invece da molti anni le evidenza scientifiche hanno dimostrato il contrario, come illustato anche dalla Posizione Ufficiale dei Dietisti Americani sull'alimentazione vegetariana:

http://www.scienzavegetariana.it/nutrizione/ADA_ital.htm

Siccome gli articoli sono stati pubblicati originariamente sulla rivista "Ok salute" e poi ripresi dal Corriere, possiamo scrivere per mandare le nostre critiche a entrambe le redazioni:

redazione@ok.rcs.it lettere@corriere.it

Grazie per la partecipazione, AgireOra Network

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